Mărțișor

No, non ho sbagliato blog, ne mi metto a scrivere in romeno sul blog italiano, tranne oggi e tranne questa parola.

Oggi, nei paesi come Romania, Moldavia, Bulgaria, Macedonia e Grecia (alcuni fonti dicono che pure Albania), si festeggia l’inizio della Primavera, perché in questo giorno in questi paesi si mettono al petto i cosi detti mărțișor, che non sono altro che piccoli oggetti decorativi con attorno un filo rosso intrecciato con un filo bianco. Il fiore simbolico e il bucaneve, perché, appunto, e il primo fiore che, anche se molto tenero e fragile, riesce a penetrare lo strato di neve, pero ne i giacinti, le fresie, i tulipani non mancano, e si usano anche elementi “amuleti” di buona fortuna, come il quadrifoglio, ferro da cavallo.

L’origine di questa tradizione non e ben chiara, ma si crede che abbia avuto inizio durante L’Impero Romano, quando l’anno nuovo era festeggiato il primo giorno di primavera, nel mese di marzo, il mese di Marte, che, nella mitologia romana, non era solo il dio della guerra, ma anche il dio della vegetazione e fertilità. Questo dualismo fa si che il filo abbia due colori, che unisce due elementi opposti: pace-guerra, luce-buio, caldo-freddo, fine- inizio, amore-sacrificio, ecc.

All’inizio questi martisor si mettevano ai bambini (femmine e maschi), in forma di moneta d’argento, che simboleggiava il sole (luce e caldo), erano messi o intorno al collo, o intorno al polso, o al petto. Oggi si offrono specialmente alle femmine (bambine, ragazze, donne), ma anche agli uomini, in forma di oggetti, biglietti, o semplicemente dei fiori col filo bianco-rosso.

Nei ultimi anni l’immaginazione e la creatività non hanno avuto limiti, e cosi oggi troviamo martisor fatti sul legno, vetro, gesso o carta, o ricamati, scultati, pitturati, intrecciati, o in forma di braccialetti, orechini, collane, tutte in mille forme e mille colori.

 Le leggende sul’origine e sulla simbolistica sono tante, ho fatto solo un riassunto giusto per spiegare che cos’e e perché.

In quanto riguarda la pronuncia della parola, non so come posso farvi capire come si legge, ma ci provo.

ă – si pronuncia come i nelle parole inglese bird, girl, third;

ț – si pronuncia come zz nelle parole italiane pizza, piazza;

ș – si pronuncia come sh nelle parole inglese sheep, shift (stavo per dire shit, ma non sarebbe un buon esempio :))

E ora, se avete degli amici romeni, greci, albanesi, bulgari, o fidanzate, mogli, vicine, parenti di una di queste nazionalita,  potete andare a comprare un martisor (penso che nelle grandi citta si trovino), o appellate a “fai da te” o  comprate un mazzo di fiori, o solo un biglietto, o semplicemente chiamateli per fare gli  auguri, e sono sicura che  farete loro una bella sorpresa. (Poi mi dite com’e andata.)

Detto tutto cio, auguro a  tutti una calda e bella primavera, con tanto amore e serenità!

Un pensiero riguardo “Mărțișor

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