Mi manca

Nelle mie passeggiate mattiniere e serali di ogni giorno, quando avevo un solo figlio che allora era ai primi passi, facevo una tappa al bar per prendere il mio adorato cappuccino (di cui sono dipendente ormai), e quasi ogni volta vedevo un signore seduto in piazzetta (un piccolo parco di fronte al bar, con tavoli fuori, con qualche albero e spazio verde, che a me piaceva).  Leggeva, fumava e sempre andava in giro, con la sua camminata a piccoli passi. Vedendoci ogni giorno, chiedendomi cose del bambino, scambiare qualche parola del tempo o della vecchiaia, man mano ci siamo avvicinati a tal punto che, se io ero arrivata per prima al bar, quando veniva si sedeva al mio tavolo; o se lui era arrivato per primo, quando andavo mi sedevo al suo tavolo.

Mi colpiva la sua gentilezza. Pur avendo più del doppio  della mia età, mi dava sempre del “Lei”, al contrario di molte altre persone, che mi davano del “tu” come fossimo cresciuti insieme e mangiato lo stesso pane.  Dava del Lei a me, a mio marito, a mia mamma, alle mie amiche, a tutti le persone con cui parlava, tranne suoi fratelli o amici o parenti. Sempre con una parola gentile, un complimento, una fine osservazione, una spiritosa battuta,  una intelligente replica,  senza mai scendere nel volgare, a prescindere dell’argomento di cui parlavamo. E di argomenti avevamo a non finire: del mio paese, del comunismo vissuto, dei genitori, dei bambini, di letteratura, di politica, di cibo, del presente, del passato, dei suoi fratelli e sorelle, di viaggi, di musica, di grammatica, di poesia, di ricordi, di artisti, di vita, di tutto. Era per me, sempre un piacere e sempre una scoperta.

A volte era triste e depresso, ed era una vera impresa per me cercare di farlo stare meglio. A volte riuscivo io, a volte riusciva lui stesso, a volte non c’era niente da fare. Quando sentiva che era morto qualche suo ex compagno di scuola, quelli pochi rimasti, diceva sorridendo che anche un funerale puo essere bello, fino quando  non sei tu il protagonista, e appena finita la battuta i suoi occhi diventavano tristi, consapevoli dell’età che aveva e che prima o poi sarebbe toccato a lui. Se moriva una donna che lui conosceva diceva “ecco, ora sarei rimasto vedovo se l’avessi sposata all’epoca.” Non so perché, non e stato mai sposato.

Una volta mi rodeva un problema, ed ero io triste, ma talmente triste che quasi sono scoppiata a piangere davanti a lui, momento in cui mi disse solo questo: “Si deve occupare, non preoccupare”. Avete presente il detto di Archimede “datemi una leva e solleverò il mondo”? Ecco, le sue parole sono riuscite a sollevare il peso de mille tonnellate che sentivo avere sulle mie spalle.  E stato magnifico.

Scriveva, ogni tanto, delle poesie, e un giorno mi porto (ancora vedo il suo entusiasmo) una sua poesia. Era di vita, di tristezza, del vano delle cose, che finiva con la morte, ma che di fatto non era proprio morte…Sembrava che con quella poesia avesse fatto un patto segreto con essa, con la morte. Sembrava che quella poesia ci voleva, per portagli una certa pace, una certa tranquillità, una certa consapevolezza, una tacita accettazione a qualcosa che non vorremmo mai succedesse ma che non potremo mai impedire.

Non riuscendo a trovarmi un lavoro, gli parlavo della mia intenzione di andarmene da qui (che faro proprio nel futuro più vicino), e lui diceva che “questa citta perderà molto quando non avrà più la sua eleganza”.  Ma quanto spesso ricevete dei complimenti cosi?

Sentendo dentro di me tutta l’ammirazione che avevo per lui, ho scritto una poesia, dedicata a lui, tutta per lui, con titolo “Lezione di vita”. Mi ricordo preciso la sua espressione quando glielo detto, quando glielo letta, la modestia con qui diceva che stavo esagerando…

All’inizio dell’anno scorso, avevamo programmato una vacanza in Romania, a fine agosto-inizio settembre. Sapete cosa ho fatto io esattamente un giorno prima di partire?  Sono stata ai Suoi funerali. E ho pensato a quanto fosse gentile, fino ad ultimo, di non lasciarmi andare senza averlo salutato per l’ ultima volta. No, non mi poteva fare questo. E non lo ha fatto.

“Lezione di vita”. E questa poesia che ho mandato al concorso, e questa poesia e entrata in concorso, e questa poesia sarà stampata nel volume che vedrà la luce tra qualche mese, dopo aver saputo, di recente, che posso includerla tra le 7 poesie richieste. Sono felice che ho avuto tempo di leggerla a lui personalmente, di  fargli sapere quanto lo ammiravo e apprezzavo, e che questo non avrà mai fine! Rimane solo il fatto che Mi Manca…

14 pensieri riguardo “Mi manca

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        1. Eccomi… con la poesia promessa, scusandomi per ritardo 🙂

          Lezione di vita
          Forse tutti lo sappiamo:
          Per tutta la vita impariamo.

          Dai più piccoli, dai più grandi,
          Dai più giovani, dai più anziani,
          Dalla natura, dalle persone,
          Dall’arte, dall’amicizia, dall’amore.

          Ma quello che voglio dire,
          É qualcosa su una persona speciale.
          Una persona cortese, educata,
          Sempre con la battuta pronta.
          Intelligente, spirituale,
          Con la testa sulle spalle.
          Con dignità e serietà,
          E tanta amabilità.
          Rispettosa, colta, gentile,
          Al Bello molto sensibile.
          Con principi sani in mente,
          Con un caldo sorriso per la gente.

          E’ una benedizione incontrare,
          Una persona con tanto da insegnare!
          E’ un onore averla conosciuta,
          E aver appreso una bella… Lezione di vita!

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