Questi giorni sono stata un po cosi, giù, con sbalzi d’umore (forse per il caldo, o per città deserta, o per le rinunce o chissà per che) e per alleggerire il peso, mi sono messa a scrivere. Non al computer, ma alla scrivania, con penna stilografica e sul foglio di carta. Viene il figlio grande, mi chiede cosa stavo facendo, gli dico che scrivo una poesia, e dice che vuole anche lui scrivere una. Si prende penna, foglio, e siccome sbirciava sul mio foglio, e siccome lì non erano cose proprio carine, mi prendo un altro foglio e scrivo come titolo il suo nome. Lui, vedendo, scrive sul suo foglio il titolo “Mamma”, e cosi, io scrivo una poesia per lui, e lui una poesia per me. Ecco la sua poesia:
Mamma, ti voglio tanto bene,
Pure a papa voglio bene,
Pure a Edu voglio bene.
Ci vogliam’ bene tutti insieme!
Se la leggete intonata, vedrete che è davvero molto bella. E “vogliam” è scritto cosi come ha voluto l’autore (di 6 anni), ed io rispetto il suo “tocco personale” (usa spesso questa espressione; in molte cose che fa, deve mettere il tocco personale). La poesia da me scritta, in un altro articolo. 😉
Buon inizio settimana e… vogliatevi bene! 🙂
(immagine presa dal web)
Una bella poesia piena d’amore verso di voi.
Sereno pomeriggio
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Ora è molto contento, e non sa come meglio esprimere quello che sente 🙂
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sono felice per voi
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Bello il tocco personale! Una buona serata a te!
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Si, io non avrei osato :))
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Si vede che scorre nelle sue vene il sangue poetico della sua mamma!!! Complimenti.
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Grazie 🙂
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