“Grazie per avermi nato”

Fuochi di artifici, molto entusiasmo, sentiti auguri, regali, pranzi e cene festive su tavole allegramente e vivamente apparecchiate, cari parenti, simpatici amici, tanto amore, giochi e giocatoli… tutte queste (e tante altre ancora) hanno fatto emozionare cosi tanto il mio figlio grande (sette anni), che nel decimo minuto di quest’anno nuovo, cercando di dare voce a quello che sentiva,  mi dice: “Grazie per avermi nato!”.

Inutile dire che il mio cuore, a sentire queste parole, questa confessione, questa condivisione, si è fatto tutto in un tratto grande come un pane appena sfornato, e le lacrime in un istante salite negli occhi stavano quasi scendendo, se non le fermavo con altre parole, che speravo mi aiutassero a mettere mio figlio sullo stesso piedestallo su cui mi appena aveva messa lui, e li dico: “Grazie a Te che hai scelto me come mamma!”.

Lui ha un grande spirito di sacrificio, tende a mettere tutti gli altri sui primi posti lasciando sé stesso per ultimo,  e ovviamente, non si prende il merito, dicendo che “Dio ha scelto te come mia mamma”.

Li do ragione, perché è quello che credo anche io, confermo, e dico di ringraziare Dio che mi ha dato lui come figlio,  che li ha dato me come mamma.

Il suo padre, avvicinandosi a noi sente cosa stavamo dicendo, e esclama con modestia sentendosi un po escluso: “Va be, un contributo ho avuto anche io.” Il mio figlio fa gli occhi grandi di sorpresa, perché quando lui aveva la necessità o la curiosità di sapere com’è nato, li facevo vedere foto con me quando ero incinta, con il mio pancione, li raccontavo di come era stato, prima di nascere, nella mia pancia, di quando era neonato, di come lo allattavo e cose simili, e ora non vedeva, non capiva,  che o come aveva contribuito suo padre a tutto cio. 🙂

Quello che voglio dire, tra le emozioni, scherzi, baci e abbracci, è che mantengo quanto detto: “Grazie a Te che hai scelto me come mamma!” Ti voglio un universo di bene, da sempre e per sempre!

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